Dal 30 dicembre la Procreazione Medicalmente Assistita diventa una prestazione del Servizio Sanitario Nazionale, essendo stata inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Si aprono nuove opportunità per numero più ampio di coppie, che potranno accedere alle tecniche di fecondazione assistita, sia omologa sia eterologa.
Un’opportunità per molte coppie
Con l’entrata in vigore del nuovo Decreto tariffe che aggiorna i LEA un maggior numero di aspiranti genitori potrà accedere alle tecniche di fecondazione assistita, sia omologa sia eterologa e molte coppie che finora sono state frenate dai costi della PMA, possono rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale per provare ad avere un figlio.
PMA e LEA
LEA significa Livello Essenziale di Assistenza, ed è l’elenco delle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale, tramite le Regioni, è tenuto a garantire ai cittadini italiani. Le prestazioni sono erogate uniformemente su tutto il territorio nazionale, gratuitamente o a fronte del pagamento di un ticket, indipendentemente dalla propria residenza.
Dal 1° gennaio 2024 anche le prestazioni di PMA Procreazione Medicalmente Assistita, sia omologa che eterologa, rientrano nei LEA. Pertanto, ogni cittadino ha diritto a ricevere la prestazione dove ritiene più opportuno. Non deve richiedere alcun un tipo di autorizzazione, dovrà solo rivolgersi alla struttura pubblica o privata convenzionata che lo voglia accogliere per erogare la prestazione che richiede.
Cosa cambia
L’inclusione delle tecniche di PMA tra le prestazioni garantite dai nuovi LEA comporta l’implementazione di diverse direttive per la gestione di questo servizio su tutto il territorio nazionale.
Le principali sono:
- La PMA, sia omologa che eterologa, passa dal regime di ricovero a prestazione puramente ambulatoriale. Potrà essere effettuata in regime di ricovero solamente per giustificati motivi
- Si è stabilito un limite di età di 46 anni, sia per la PMA omologa sia per l’eterologa. Entro questo limite di età le donne avranno diritto a fino a sei tentativi, nessuna tecnica è esclusa
- Si possono fare 6 tentativi, con tecniche di PMA sia omologa sia eterologa, di primo e di secondo livello. Tutti i tentativi precedenti al 30 dicembre 2024, sia con PMA omologa sia con eterologa, non verranno considerati
- Il costo del ticket sarà uguale in tutte le Regioni (38,00 €). Il Decreto prevede un contributo del cittadino solo per il reperimento dei gameti, ovociti o spermatozoi eterologhi che, per il momento, può essere diverso da Regione a Regione, in attesa di nuove regole per avere un contributo uguale per tutti
In Italia occorrono più strutture
L’entrata della PMA nei nuovi LEA è una buona notizia per le coppie che non riescono ad avere un figlio e che decidono di affidarsi alla medicina della riproduzione.
Tuttavia, al momento nel nostro Paese non è possibile garantire l’accesso alle tecniche di PMA in modo omogeneo sul territorio nazionale.
Infatti, esistono ancora delle lacune da colmare in termini di numero di centri, qualità e sicurezza dei servizi offerti.
In particolare:
- La maggior parte dei centri pubblici si trova in alcune regioni del Nord (Lombardia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia) e del Centro (Marche);
- I centri privati in quasi tutte le regioni del Sud e in alcune del Nord (Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) e del Centro (Lazio);
- Infine i centri privati convenzionati si trovano quasi esclusivamente in Lombardia (10) e in Toscana (5).
Già in passato la SIRU, Società Italiana Riproduzione Umana, si era espressa tramite la Presidente Paola Piomboni: “In larga parte del territorio non sussistono strutture sufficienti a garantire alle coppie, in tempi ragionevoli, di poter accedere ai servizi con pagamento a carico del Ssn. Ciò in quanto i centri pubblici che hanno finora eseguito una percentuale del 42% dei cicli (comprendendo quelli della Lombardia e Toscana, mentre alcune regioni del Centro-Sud eseguono percentuali di cicli inferiori al 15%) non potranno assorbire l’intera domanda regionale, a meno che non siano affiancati da un privato convenzionato che finora in gran parte delle regioni è assente”.
La SIRU stima che il numero di cicli di PMA possa quasi raddoppiare. Di conseguenza, il numero di bambini nati con la PMA potrà superare il 5% delle nascite nella popolazione generale, a fronte dell’attuale 4,2.
FONTI:
- Ministero della Salute
- Quotidianosanità.it del 07/1/2024
- ADNKronos Demografica del 15/10/2023
- ADNKronos Demografica del 19/11/2024