“Sterilità e infertilità, ossia l’incapacità a concepire e l’impossibilità di portare a termine una gravidanza con la nascita di un bimbo sano, sono problematiche molto diffuse in tutto il mondo occidentale e anche in Italia”, spiega Mario Mignini Renzini, Direttore medico di Biogenesi, il più grande tra i Centri Italiani di Procreazione Assistita, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.
”Se dopo un periodo adeguato di rapporti non protetti la gravidanza tarda ad arrivare o se l’età della donna è superiore ai 35 anni, è importante rivolgersi senza timori ad un centro di medicina della riproduzione sia per valutare attentamente la situazione della coppia che per considerare il ricorso alle tecniche di procreazione assistita” continua il Dott. Mario Mignini Renzini.
“Nei nostri oltre 20 anni di esperienza abbiamo potuto osservare come le difficoltà nella procreazione possano suscitare stimoli emotivi molto intensi sia a livello individuale che di coppia. In questo percorso, quello della scelta del centro di PMA è uno dei momenti più difficili. Spesso la coppia si trova infatti sola a compiere la decisione, senza conoscere esattamente i criteri in base ai quali valutare le varie opzioni e a volte senza un reale supporto da parte del medico di famiglia o del ginecologo di fiducia. Il timore di sbagliare, nella consapevolezza che gli eventuali trattamenti di procreazione assistita non potranno essere infiniti, affligge, in maniera legittima e comprensibile, moltissime coppie. Per questo motivo desideriamo fornire delle informazioni di base utili per un primo orientamento.
Uno dei primi criteri da valutare nella scelta di un centro di procreazione assistita è il numero di cicli di procreazione assistita effettuati dal centro. Un centro che effettua numerosi cicli ha acquisito maggiore esperienza nella gestione dei singoli casi, ed è più probabile che adotti le tecniche più avanzate di procreazione assistita. Per verificare tutti i dati relativi ai centri attivi in Italia le coppie possono collegarsi al sito del Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita dove troveranno delle schede dettagliate suddivise per regioni e province.
Lo staff medico è il secondo fattore critico da valutare: per affrontare correttamente il percorso della PMA il centro deve avvalersi delle conoscenze di un numero adeguato di medici esperti in medicina della riproduzione, ginecologi, embriologi e psicologi. L’attività scientifica e di ricerca di un gruppo di PMA è un altro fattore da tenere in considerazione. Il centro di PMA che svolge attività di ricerca è un centro che verifica costantemente la qualità del proprio lavoro e si confronta con il mondo scientifico internazionale sulle problematiche e sulle novità nell’ambito della PMA.
Altri criteri da considerare sono la capacità del centro di effettuare trattamenti non solo di primo ma anche di secondo livello, l’adozione di tecniche innovative come, ad esempio, il time lapse o l’assisted hatching e anche fattori quali il tempo di attesa. Per alcune coppie restare in lista di attesa per diversi mesi può significare compromettere la possibilità di ottenere una gravidanza senza ricorrere alla donazione o all’adozione.
Non da ultimo voglio sottolineare che non sempre per accedere a trattamenti di procreazione assistita di elevatissima qualità si deve disporre di una cospicua somma di denaro. I nostri centri, ad esempio, sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale e i costi per i trattamenti di procreazione assistita non gravano sulle coppie che si rivolgono a noi.”
Per approfondire l’argomento la invitiamo a collegarsi al sito Biogenesi.
Press Contacts: ufficiostampa@origgiconsulting.it
Dott.ssa Daniela Origgi: d.origgi@origgiconsulting.it