Che cosa solo le gonadotropine? Quali possono essere utilizzate nella PMA e perchè?
La prima gravidanza ottenuta mediante fecondazione in vitro, nel 1978 (nacque la piccola Louise Brown), fu eseguita su un ciclo ovulatorio spontaneo, prelevando cioè l’unico ovocita presente normalmente nel ciclo ovulatorio della donna e trasferendo quindi un unico embrione.
I primi studi dimostrarono chiaramente come l’efficacia della tecnica aumentasse stimolando la paziente con farmaci induttori dell’ovulazione. L’obiettivo era di portare a maturazione più follicoli, prelevare di conseguenza più ovociti e quindi trasferire più embrioni, al fine di aumentare le probabilità di successo.
La prima gravidanza ottenuta in un ciclo “superstimolato” risale al 1980. Da allora, l’induzione della crescita follicolare multipla è divenuta una tappa fondamentale dei cicli di PMA. Le Gonadotropine, ormoni glicoproteici, servono proprio a questo scopo.
È opportuno ricordare sempre che, nel ciclo ovulatorio “naturale”, il ruolo delle gonadotropine è fondamentale, proprio per il loro effetto stimolante sulle gonadi (come il loro stesso nome indica). Con gonadotropine si intendono gli ormoni FSH, LH e HCG. I farmaci gonadotropinici attualmente disponibili appartengono a due categorie: le Gonadotropine Umane Menopausali, estratte dalle urine di donne in menopausa e sottoposte a processi di purificazione, e le Gonadotropine Ricombinanti, sintetizzate in laboratorio. Entrambe sono considerate sicure.