I contraccettivi incidono sulla fertilità? Alcuni ricercatori hanno indagato e hanno pubblicato i risultati del loro studio sul British Medical Journal, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali.
Le donne che fanno uso di contraccettivi possono dover attendere fino a 8 mesi prima che la propria fertilità torni come prima dell’assunzione di tali farmaci. Alcuni ricercatori americani e danesi hanno misurato i tempi di ritorno alla fertilità dopo l’uso di alcuni metodi contraccettivi. Essi hanno scoperto che il tempo necessario è dipeso dal metodo usato. Il ritorno della fertilità non era legato alla durata del periodo di assunzione. In passato sono già stati fatti studi sulla durata dell’infertilità causata dai contraccettivi orali. I risultati furono che il ritardo era di circa due o tre mesi.
I metodi contraccettivi: i dati nel mondo
Nel mondo, circa il 22% delle donne in età fertile hanno utilizzato la contraccezione ormonale nel 2019. I preservativi e i contraccettivi orali sono i metodi più utilizzati in Nord America e in Europa ma i metodi LARC (long-acting reversible contraceptive), come ad esempio i dispositivi intrauterini, gli impianti, i patch e i contraccettivi iniettabili, stanno diventando sempre più popolari a livello mondiale.
Lo studio
Un team di ricercatori della Boston University School of Public Health guidato da Jennifer Yland, in collaborazione con la Aarhus University danese, ha lavorato ad un progetto di ricerca per valutare la relazione tra l’assunzione di contraccettivi prima della gravidanza e la successiva probabilità di concepire un figlio, una volta sospesa l’assunzione.
I ricercatori hanno accorpato i dati di tre studi condotti su un campione complessivo di 18.000 donne danesi e americane che avevano pianificato una gravidanza tra il 2007 e il 2019. Le donne hanno compilato dei questionari a inizio studio e poi ogni due mesi per un massimo di 12 o finchè non ha avuto inizio la gravidanza. Complessivamente, sono stati registrati e osservati 66.769 cicli mestruali e 10.729 gravidanze.
I risultati
Dai risultati emerge che le donne che utilizzavano contraccettivi orali, gli anelli vaginali o alcuni metodi reversibili hanno riscontrato il periodo più breve di ritorno alla fertilità: 2 o 3 cicli. Un tempo intermedio l’ha registrato chi utilizzava dispositivi intrauterini e impianti (4 cicli). Le donne, invece, che usavano contraccettivi iniettabili hanno riscontrato il tempo maggiore: da 5 a 8 cicli.
Gli anticoncezionali più comunemente usati sono i contraccettivi orali (38%), seguiti da preservativi, diaframma e spugna (31%). Il 15% del campione ha praticato la contraccezione naturale (astinenza o rapporti evitando i giorni fertili). All’ultimo posto, i dispositivi intrauterini come le spirali.
Oltre la metà delle donne (56%) è rimasta incinta entro 6 cicli mestruali, complessivamente il 77% entro 12 cicli.
I contraccettivi, quindi, incidono sulla fertilità? Non vanno tratte conclusioni affrettate ma anche questo studio mette in evidenza che il ritorno alla normale fertilità varia in modo sostanziale a seconda del metodo contraccettivo usato.
Fonte: Jennifer J Yland et al, Pregravid contraceptive use and fecundability: prospective cohort study, BMJ (2020). DOI: 10.1136/bmj.m3966