Tra le prime cause d’infertilità femminile quest’infezione molto insidiosa che provoca seri danni alle tube
A rendere necessario il ricorso a tecniche di fecondazione medicalmente assistita (Pma) concorrono moti fattori. Vi si accede dopo aver ricevuto una diagnosi d’infertilità che viene posta dopo un anno e mezzo o due anni di rapporti sessuali che non hanno portato al concepimento.
Le cause d’infertilità femminile sono molte, una su tutte è un’infezione molto insidiosa: la Clamidia. La Clamidia è tra le prime cause d’infertilità femminile. Si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile che colpisce prevalentemente il sesso femminile ed è determinata da un batterio, Chlamydia trachomatis, che colpisce l’apparato urogenitale. I sintomi più tipici sono le secrezioni vaginali abbondanti e i dolori addominali. Poiché per la diagnosi la Chlamydia richiede un terreno di coltura particolare, è necessario fare un tampone endocervicale specifico e/o la ricerca nel sangue degli anticorpi antichlamydia. Questo germe causa una risposta immunitaria distruttiva nei confronti dei tessuti genitali infettati ed è particolarmente lesivo nei confronti delle tube.
Tra le cause d’infertilità femminile, la malattia infiammatoria pelvica
Se l’infezione è intensa può estendersi dalle tube al piccolo bacino provocando la cosiddetta “malattia infiammatoria pelvica” (PID), un’infiammazione estesa e dolorosa che colpisce circa il 40% delle donne con infezione tubarica da Chlamydia.
Inoltre, come conseguenza di un’infezione da Chlamydia, può verificarsi l’occlusione di una o di entrambe le tube di Falloppio, motivo per cui il concepimento per via naturale diventa estremamente difficile e, purtroppo, se riuscisse a verificarsi, spessissimo si traduce in una gravidanza extrauterina. Va infatti senz’altro inserita tra le cause d’infertilità femminile l’occlusione tubarica di entrambe le tube che fa sì che il concepimento naturale sia impossibile. È allora assolutamente indispensabile ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Risulta, quindi, del tutto chiaro perché solo con una la corretta prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili come la Clamidia è possibile proteggere la donna in questo importante aspetto della fertilità.